domenica 5 dicembre 2010

PRIMULA (Famiglia delle Primulezeeeze)



Caratteristiche generali.
Tutte le specie sono originarie della Cina.
ll nome di questa piantina sta a indicare che essa è la prima a fiorire appena finito l’inverno.
La Primula che possiamo vedere sui prati in tale periodo (Primula vulgaris), a fiorellini gialli e a foglie carnose, di color verde chiaro, non può essere coltivata in casa, perché ha bisogno, in inverno di temperature non superiori ai 10°C. Di tutte le altre specie, solo tre si possono considerare adatte alla coltura in appartamento: la Primula obconica, la Primula sinensis e la Primula malacoides.
La fioritura avviene in inverno e in primavera. La Primula malacoides va considerata come pianta annuale perché dopo la fioritura muore. Si può comunque cercare di prolungarne la vita recidendo i rami che hanno ormai finito di fiorire per favorire lo sviluppo di nuovi scapi fiorali.

Esposizione.
La Primula preferisce posizioni in ombra e a luce diffusa;  tuttavia, quando presentano fiori con colori molto sbiaditi, rivelano la necessità di esposizioni più illuminate. ln ogni caso le primule non vanno mai poste ai raggi diretti del sole. Ama  un ambiente fresco e, soprattutto d’inverno, una temperatura che non superi i 15°C.

Innaffiature.
Le Primule devono essere bagnate con frequenza ma con moderazione, in modo da mantenere il terriccio umido ma non inzuppato d’acqua. Soprattutto attorno alle radici il terreno deve essere leggero e ben drenato, tale da non trattenere una quantità d’acqua eccessiva che le farebbe marcire. Naturalmente si deve bagnare meno in inverno e più abbondantemente in estate.
Umidità Non necessitano di molta umidità, ma l’atmosfera dell’appartamento è comunque per loro troppo secca; si può ovviare all’inconveniente ponendo sotto il vaso un vassoio riempito di ghiaia bagnata.

Cure.
Durante le innaffiature bisogna fare molta attenzione a non bagnare le foglie e i fiori, che sono molto delicati.
Una nota importante: la Primula obconica presenta sulle foglie e sui fiori delle piccole sacche che secernono una sostanza irritante; maneggiandola si dovrà dunque avere l’accortezza di infilare dei guanti per non incorrere nel pericolo di contrarre dermatiti, soprattutto nel caso di persone allergiche.
Si deve concimare soltanto nel periodo vegetativo, a intervalli di un mese.
La Primula malaccides muore dopo la fine della fioritura e non necessita quindi di rinvaso.
Le altre due specie invece si dovranno rinvasare;  caduti tutti i fiori, si porranno in luogo ombroso e fresco, somministrando scarse e poco frequenti innaffiature.

Moltiplicazione.
Si effettua per seme, tra la primavera e l’estate, su terriccio bagnato, in cassette.

Inoltre, vorrei parlarvi brevemente della Primula sikkimensis (o “Primula d’acqua”), la quale appartiene al gruppo delle primule candelabro.  
Questa primula può essere associata alla Primula japonica, altrettanto amante dell’acqua ma con fiori di colore bianco-rosa-rossi. La Primula d’acqua è anch’essa perenne, rustica, adatta per le zone molto fredde e i terreni molto bagnati o addirittura paludosi. I fiori, di colore giallo canarino, sono leggermente profumati e si aprono a inizio estate, tra Giugno e Luglio. Per la coltivazione consiglio un terreno arricchito con letame o terriccio fine miscelato a sangue secco o di bue. Come concime consiglio di somministrare un fertilizzante organico ogni primavera.


venerdì 26 novembre 2010

GLOSSINIA (Famiglia delle Gesneriaceae)


Caratteristiche generali.

La Glossinia è una piccola pianta tuberosa originaria del Brasile assai apprezzata sia per le foglie sia per i suoi fiori. Le foglie sono grandi, a forma di cuore, con margini irregolari, vellutate, pelose, di consistenza carnosa. l fiori, a forma di campana, hanno anch’essi consistenza carnosa e possono essere rossi, bianchi, rossi a bordi bianchi a seconda della specie. La fioritura avviene generalmente da Maggio fino ai primi di Novembre, ma è possibile vedere queste piante fiorite in altre stagioni grazie alla forzatura in serra.

Esposizione.
Prima della fioritura si deve tenere la pianta in un luogo semiombroso; durante la fioritura invece bisogna porla in buona luce, ma non ai raggi diretti del sole. 
Le foglie della Glossinia infatti, se non hanno luce a sufficienza, tendono a curvarsi verso il basso. Finito il ciclo vegetativo, dopo che la pianta è sfiorita e le foglie sono avvizzite, bisogna tenere il tubero in un luogo ombroso. Durante tutto il periodo vegetativo va tenuta in un locale a temperatura alta, sui 22°- 23°C. ll tubero, nel periodo di riposo, può stare a temperatura più bassa, con un minimo però di 15°C.

Innaffiature.
A febbraio, con l’inizio del periodo vegetativo, e soprattutto durante la fioritura, il terriccio va tenuto costantemente umido, ma non saturo d'acqua per non far marcire il tubero. ln autunno, man mano che le foglie perderanno consistenza, si diminuiranno le innaffiature fino a lasciare il terreno completamente asciutto per tutto il periodo in cui il tubero sarà a riposo.

Umidità.
Quando la pianta è in piena vegetazione, richiede un grado di umidità piuttosto alto che si può ottenere con nebulizzazioni e utilizzando un vassoio contenente ghiaia bagnata da porre sotto il vaso. Nel periodo di riposo, il tubero deve stare in terra asciutta e anche l’atmosfera che lo circonda deve essere secca.

Cure.
Si raccomanda di assicurare un buon drenaggio al vaso e di tenere il terriccio sempre smosso e soffice. Si deve fare attenzione, durante le innaffiature, a non bagnare le foglie, molto sensibili perché pelose. Si ricordi che in ottobre, quando la pianta è sfiorita e ha perso le foglie, il tubero va tenuto in un luogo asciutto e buio. l tuberi possono anche essere tolti dal terreno e conservati in un sacchetto di tela o in torba asciutta. Andranno quindi interrati a febbraio quando si riprenderà il normale trattamento.

Concime.
Durante il periodo vegetativo si deve concimare ogni 15-20 giorni. Nel periodo di riposo le concimazioni vanno sospese del tutto. Il rinvaso o l’invasatura dei tuberi si effettua poco prima che la pianta riprenda il ciclo vegetativo, cioè a febbraio. Si devono mettere i tuberi in piccoli vasi, a 2 cm di profondità, in terriccio universale. Si inizieranno subito regolari innaffiature e, dopo una ventina di giorni, le concimazioni.

Moltiplicazione.
La Glossinia si può riprodurre per semina o per talea di foglie, ma non è possibile effettuare questa operazione in casa. E' possibile invece, anche in casa, ottenere altre piantine dividendo i tuberi.

venerdì 12 novembre 2010

BELOPERONE (Famiglia delle Acanthaceae)


Caratteristiche generali.
Il Beloperone è originario del Messico e prospera in tutte le zone tropicali dell'America.
Fu scoperto all’inizio del ventesimo secolo. Sul fogliame, di un bel colore verde vivo, spicca l'inflorescenza, di un colore che può variare dal rosa-brunastro al rosso vivo al viola.
È da notare che il fiore vero e proprio è bianco e piuttosto insignificante; sono le brattee che lo racchiudono che fanno del Beloperone una pianta bella ed elegante.
La fioritura del Beloperone è molto prolungata: la specie guttata fiorisce in ogni stagione dell’anno; per altre specie, la fioritura avviene dall’inizio della primavera alla fine dell’autunno. Le pianticelle di talea fioriscono subito al primo anno.

Esposizione.
La posizione ideale per questa pianta è il davanzale della finestra. Vegeta bene in buona luce ma le nuocciono i raggi solari diretti. Comunque è una pianta che sopporta bene anche la penombra.
Non a caso si è indicato che la posizione ideale per il Beloperone è il davanzale della finestra: questa pianta infatti predilige una temperatura piuttosto alta di giorno e notevolmente più fresca durante la notte.

Innaffiature.
Si devono effettuare le innaffiature 2-3 volte la settimana, in modo da mantenere il terriccio sempre fresco e umido. Non richiede altra umidità che quella offerta da regolari innaffiature.

Cure.
Le particolari condizioni di luce dell’appartamento, anche molto ben esposto, provocano una crescita abnorme del Beloperone. Bisogna quindi potarlo alla fine della fioritura, lasciando almeno 2 nodi a ogni ramo, per avere, all’inizio della nuova vegetazione, una pianta ben ramificata.
Si raccomanda di tenere la pianta al riparo da correnti di aria e da fonti eccessive di calore.
Si deve concimare la pianta durante tutto il periodo vegetativo, ogni 15-20 giorni circa. Sospendere quindi le concimazioni durante il periodo di riposo.
ll rinvaso si effettua quando la pianta è in riposo: alla fine dell’autunno o in inverno. Il rinvaso coincide in genere con la potatura.

Moltiplicazione.
ll Beloperone si riproduce per talea. L’operazione deve avvenire in un ambiente a temperatura molto elevata, va quindi eseguita in serra da vivaisti specializzati, poiché è molto improbabile che si possa effettuare con successo in appartamento.

giovedì 11 novembre 2010

CICLAMINO (Cyclamen Persicum)


Caratteristiche generali.
Pianta di grande valore ornamentale, è originaria del Medio Oriente.
Una delle caratteristiche peculiari di questa pianta è la non molta longevità, a poche settimane dall'acquisto infatti appassirà, a meno che non si possano soddisfare le sue particolarissime esigenze.
Solitamente il Cyclamen persicum subisce in serra la forzatura in modo da fiorire in inverno, mentre la pianta fiorisce normalmente a marzo. Trasportata dall’ambiente della serra a quello totalmente diverso dei nostri appartamenti, questa pianta subisce un duro choc e, non essendo molto resistente, nella maggior parte dei casi in poche settimane appassisce e muore.

Esposizione.
ll Cyclamen persicum necessita di una posizione in ottima luce, ma non ai raggi diretti del sole. Se, dopo la fine
della fioritura, si è riusciti a mantenere in vita il tubero, questo va posto in luogo ombroso o semiombroso.
La pianta in fiore deve stare a una temperatura sui 20°. ll tubero (sempre naturalmente se si è riusciti a mantenerlo in vita), finita la fioritura, va posto in luogo più fresco, a una temperatura sui 10°- l5°C.

Innaffiature. 
Le innaffiature vanno effettuate molto abbondantemente in estate e con più moderazione in inverno, senza comunque lasciar mai asciugare il terreno. È preferibile evitare le innaffiature dall’alto che potrebbero danneggiare i fiori e le foglie delicatissime; immergete invece la pianta in un contenitore pieno d’acqua e lasciatevela per non più di mezz’ora. Bisogna assolutamente evitare in entrambi i casi il ristagno dell’acqua,
che farebbe subito marcire il tubero. L’umidità, o meglio la mancanza di umidità, è una delle cause principali della breve durata del Cyclamen; questo infatti, vegetando in serra a un grado d’umidità elevatissimo, risente moltissimo dell’atmosfera secca e asciutta della casa. Si dovrà quindi scegliere con cura dove sistemare la pianta, cioè il più lontano possibile da fonti di calore, e porre subito il vaso che contiene il ciclamino in un altro di dimensioni più grandi, in modo da poter mettere, nello spazio fra i due vasi, dello sfagno da tenere sempre umido. Se non si avrà sfagno a disposizione si potrà sostituirlo con ghiaia.

Cure. 
Terminata la fioritura, si consiglia di lasciar asciugare il terreno; quindi, con molta delicatezza, levare i bulbi e porli in un sacchetto di carta o di tela da riporre in un luogo fresco e asciutto. Verranno rinvasati nella tarda primavera (o, meglio, in estate).

Concime. 
Dopo aver rinvasato il bulbo, una volta al mese, dall’inizio del ciclo vegetativo, si deve concimare fino alla
fine della fioritura. ll tubero, tenuto in riposo dopo la fine della fioritura, va rinvasato in agosto; le innaffiature e il normale trattamento vanno gradatamente ripresi, e poi del tutto normalizzati al momento in cui, con molta fortuna, la pianta riprenderà a fiorire.

Moltiplicazione. 
Si effettua per seme, ma è possibile soltanto in serra.

CATTLEYA (Famiglia delle Orchidaceae)


Oggi vorrei parlarvi della Cattleya, altra splendida orchidea originaria dell'America centrale e meridionale, i cui ibridi possono essere coltivati in casa con buoni risultati.

Caratteristiche generali.
Ha foglie coriacee e sempre verdi.  Dall’ultimo peduncolo che si è sviluppato, spunta un’inflorescenza con uno o due fiori dai colori variatissimi, dal viola al rosso, dal malva al rosa, dal bianco al giallo. La fioritura avviene nei mesi invernali.

Esposizione.
ln inverno va posta in una posizione dove possa ricevere più luce possibile, specialmente quando i fiori si stanno schiudendo.  In estate desidera luce diffusa e più attenuata. Si adatta benissimo alla temperatura normale della casa. In estate predilige infatti temperature piuttosto elevate durante il giorno, con un minimo di 26°-28°C, e lievi abbassamenti durante la notte, come normalmente avviene negli appartamenti. Quando inizierà l’autunno la temperatura potrà anche essere elevata di giorno ma di notte dovrà  essere più bassa, comunque non sotto i 16°- l7°C.

Innaffiature.
Necessita di innaffiature frequenti e regolari per tutto l’anno, più abbondanti comunque durante l’estate e meno frequenti in inverno. La Cattleya Iabiata ha bisogno, per una buona fioritura, di una temperatura ideale caldo-umida. Si consiglia quindi, oltre alle innaffiature, di creare attorno a essa un ambiente molto umido.

Cure.
Oltre alle cure sopra indicate, si ricordi di dare alle piante una buona aerazione per evitare, fra l’altro, la condensazione del vapore sui vetri.  Si raccomanda comunque di evitare alle orchidee le correnti d’aria o sbalzi di temperatura eccessivi.
Durante il periodo della crescita, cioè in estate, ogni 15 giorni, sciogliere un grammo di fertilizzante in un litro d’acqua perché venga somministrato con le innaffiature.
Il rinvaso andrà fatto quando sul rizoma compaiono molti getti nuovi e i vecchi sono ormai pronti per essere eliminati.

martedì 12 ottobre 2010

CYMBIDIUM (Famiglia delle Orchidaceae)


Caratteristiche.
Le orchidee appartenenti a questa famiglia sono particolarmente apprezzate per l’abbondanza e la bellezza dei fiori. Lo scapo fiorale, che puo essere, a seconda della specie e dell’ibrido ottenuto, pendulo, ricurvo o eretto, produce un’inflorescenza a grappolo o a spiga, con fiori più o meno numerosi, tutti di colori variati e di bellissima forma. Per la maggior parte delle specie, la fioritura avviene in inverno.

Esposizione.
Durante tutto l’anno va sistemata dove possa ricevere più luce possibile.
Durante l’estate desidera una temperatura sui 26° - 28°C. Con l’inizio dell’autunno e durante l’inverno, la temperatura può essere elevata di giorno, ma deve scendere a un minimo di 12°C la notte.

Innaffiature.
Durante la crescita che avviene in estate, vuole regolari e copiose innaffiature. ln autunno si deve, come sempre, diminuirle un poco.
Si consiglia di mantenere, attorno al vaso, una costante ed elevata umidità.
ll Cymbidium, durante l’estate, dovrebbe essere portato all’aperto, posto in posizione arieggiata dove si adatterà benissimo alla temperatura estiva delle nostre regioni. 
Deve godere di un’ottima luminosità senza comunque essere posto ai raggi diretti del sole, a improvvise correnti d’aria o a intemperie. La temperatura, che di notte diminuirà, gli gioverà molto. Questa orchidea andrà tenuta all’aperto fino ai primi freddi, cioè fino a quando, in autunno, la temperatura sarà sensibilmente diminuita. Per tutta l’estate va bagnata copiosamente e, poiché ha bisogno di aria ventilata ma molto umida, si procuri attorno a essa un buon grado di umidità, somministrandole frequenti spruzzature. 
Con l’inizio dell’inverno la pianta deve essere ritirata in casa e andrà posta dove possa ricevere più luce possibile; si dovranno diminuire sensibilmente le innaffiature, senza peraltro lasciare che il terreno asciughi completamente, e non sarà più necessaria un’eccessiva umidità. lnizierà, in questo periodo, la formazione della gemma del fiore cui seguirà la fioritura; perciò la temperatura, che di giorno potrà essere anche elevata (sui 25°C circa), dovrà scendere fino a 12°C durante la notte.

Concime.
ln estate, durante il periodo della crescita, si deve sciogliere un grammo di concime in un litro d`acqua, somministrandolo alla pianta ogni 15 giorni.

venerdì 1 ottobre 2010

CYPRIPEDIUM (Famiglia delle Orchidaceae)



Caratteristiche.
Cypripedium è una piccola orchidea che cresce spontanea in Italia, sulle Alpi, e che fiorisce da maggio a giugno. È una pianta con belle foglie verdi, a volte maculate di verde scuro e bruno. Su ogni scapo fiorale vi è un solo fiore, di lunga durata, a forma di scarpetta, di aspetto ceroso, con bellissime screziature verdi e brune, bianche e gialle. La fioritura è assai copiosa e prolungata, e avviene fra novembre e gennaio.


Esposizione.
In estate vive bene in una posizione dove la luce sia attenuata o leggermente ombrosa; in autunno e con l’avvicinarsi della fioritura però desidera maggiore luminosità.
In estate desidera una temperatura sui 26° - 28°; con l’inizio dell’autunno, di giorno si adatta benissimo alla normale temperatura degli appartamenti, mentre di notte va posta in un luogo dove non vi siano più di 14°.

Innaffiature.
Nei mesi più caldi richiede abbondanti e regolari innaffiature; infatti il terriccio non deve mai asciugare, ma rimanere sempre fresco e umido. Con l’inizio dell’autunno e per tutto l’inverno, si deve bagnare con più moderazione. Richiede un’elevatissima umidità durante l’estate (che si potrà ottenere con continue e regolari spruzzature), un poco più ridotta con l’inizio dell’autunno e durante tutto l’inverno.
Con l’inizio dell'autunno si deve ridurre la temperatura che di notte deve scendere fino a l4° e di giorno può salire fino a 20°. 
In questo periodo la pianta dovrà formare la gemma fiore e poi fiorire: avrà quindi bisogno di molta luce. Con l’inizio della primavera si aumenteranno gradatamente le innaffiature e di consegunza anche l'umidità.

Concime.
Solo durante il periodo della crescita si deve somministrare, ogni 15 giorni, un grammo di fertilizzante che verrà sciolto in un litro dell’acqua da utilizzare per le innaffiature.
Il rinvaso può essere effettuato dopo la fioritura. Non si può indicare con precisione quando alla pianta necessita il rinvaso che comunque andrà eseguito quando i nuovi getti provvisti di radici, si sviluppano e raggiungono gli orli del vaso.

giovedì 23 settembre 2010

DENDROBIUM (Famiglia delle Orchidaceae)


Caratteristiche.
E’ una pianta originaria dell’Asia meridionale. Molte specie appartenenti a questa famiglia sono epifite e sono costituite da sottili e lunghi pseudobulbi che producono fiori bianchi, gialli, rosa e viola. La fioritura avviene in inverno oppure in primavera, da febbraio a maggio a seconda della specie e degli ibridi.

Esposizione.
Richiede molta luce senza naturalmente esporla ai raggi diretti del sole.
Come tutte le orchidee, desidera, durante l`estate, una temperatura molto elevata; in autunno e durante l’invemo si adatterà  benissimo alla temperatura delle nostre case, purché scenda, di notte,  a 16°-l8°C.

Innaffiature.
Necessita di frequenti e copiose innaffiature poiché questa pianta generalmente è contenuta in vasi piccoli o, meglio, in cestelli o panieri dove l`efficace sistema di drenaggio asciuga rapidamente il terriccio. Durante l`inverno, comunque, quando i bulbi si saranno sufficientemente sviluppati, le innaffiature si dovranno diradare. Durante la stagione calda si dovrà mantenere attorno alla pianta un buon grado di umidità. Se durantel’inverno, la pianta verrà tenuta a una temperatura superiore a quella do vuta e, per rimediare a questo, si manterrà umidità attorno ad essa, l’orchidea si svilupperà eccessivamente, emettendo nuove piante senza pero produrre germogli fioriferi.

Concime.
Necessita, più di ogni altra orchidea, di essere concimata. Si sciolga sempre un grammo di concime in un litro d’acqua che andrà somministrata ogni 8 o 10 giorni circa durante l’estate. Mentre per il rinvaso si usi il terriccio adatto per orchidee.

giovedì 9 settembre 2010

CILIEGIO D'INVERNO (Solanum)



Caratteristiche.
 Il Solanum, è un piccolo arbusto originario del Brasile con foglie ovali, allungate, lucide, di colore verde vivo. Presenta dei frutti sotto forma di bacche, molto decorativi, ovali o arrotondati, colorati in varie sfumature di rosso e arancio.
I fiori, bianchi, compaiono in estate e sono subito seguiti dai frutti. A fine autunno le bacche raggiungono la massima maturazione e durano sulla pianta buona parte dell'inverno.


Esposizione.
La pianta non soffre in posizione ombreggiata, ma la luce forte, in pieno sole, favorisce l'emissione dei fiori, la maturazione dei frutti e, di conseguenza, una colorazione più vivace. 
È bene tenere la pianta all'aperto per tutta l'estate; fin dalla primavera sarà opportuno porla sul terrazzo, sul balcone o sul davanzale della finestra, dove si adatterà benissimo alla temperatura estiva. In autunno, quando sarà carica di frutti, bisognerà ritirarla in casa dove non porrà problemi di temperatura perché desidera appunto i 20°C circa e l'atmosfera secca dei nostri appartamenti.


Innaffiature.
Il Solanum va bagnato abbondantemente per tutta l'estate, assicurando al vaso un buon drenaggio e senza lasciare mai acqua nel sottovaso. In autunno, quando la pianta verrà portata in casa, si dovranno diradare le innaffiaturc che verranno quasi sospese durante il periodo di riposo vegetativo. Naturalmente, la quantità di acqua somministrata durante l'inverno dovrà essere proporzionata alla temperatura ambiente; se questa è molto elevata, si deve fare attenzione a non lasciare seccare troppo il terreno.


Cure.
La sola esigenza di questa pianta è un ambiente fresco e asciutto durante i mesi di riposo vegetativo, che generalmente sanno da dicembre a marzo. A primavera, dopo il rinvaso, può riprendere normalmente un nuovo ciclo vegetativo. È bene sapere che le bacche del Solanum sono velenose.
Le concimazioni vanno iniziate una ventina di giorni dopo il rinvaso e continuate per tutta l'estate a intervalli di 15 giorni circa.
Il rinvaso va effettuato a primavera, prima di porre la pianta all'aperto. Si usi il terriccio universale.
La moltiplicazione può avvenire per talea, da iniziare verso il mese di aprile. Assai più facilmente si può riprodurre per seme in primavera.

sabato 3 luglio 2010

BILLBERGIA



Caratteristiche.
La Billbergia ha foglie strette, coriacee e scannellate, con i margini affilati, lunghe 50 cm circa e di colore verde grigiastro. La pianta pro­duce, in pochi anni, tanti ciuffi di foglie. Lo scapo fiorale, pendulo e lungo 20-30 cm, forma piccoli fiori di color verde sbiadito a bor­di blu, circondati da brattee rosa di lunga durata. A differenza di molte piante ap­partenenti alla famiglia delle Bromeliaceae, la Billbergia non è epifita ma terrestre, e ha quindi un apparato radicale più sviluppato; ha di conseguenza esigenze un poco diverse da quelle delle altre specie; è inoltre più rustica e di più facile coltivazione.
Le Bromeliaceae fioriscono dopo due o tre anni di vita. 
L'inflorescenza è di lunga durata, ma purtroppo, quando lo scapo fiorale avvizzisce, anche la pian­ta appassisce e muore.

Esposizione.
Richiede una posizione in luce molto intensa, ma non ai raggi diretti del sole. Le giova molto passare l'estate all'aperto, in luogo riparato e sempre molto lumi­noso.
Durante l'estate, vive bene a una temperatura elevata non inferiore ai 16 °. In inverno si adatta bene alla tempe­ratura d'appartamento; non tollera tempe­rature sotto i 12°. È una pianta che più di ogni altra si adatta all'aria asciutta e secca che nor malmente si ha in un appartamento.
Innaffiature. 
Si deve bagnare la pianta di­rettamente nel vaso e molto abbondante­mente durante tutta l'estate. Le innaffia­ture devono essere somministrate con mi­nor frequenza in inverno, con una quanti­tà d'acqua che, in rapporto alla tempera­tura, mantenga il terriccio sempre fresco e umido. Si raccomanda di evitare il rista­gno dell'acqua nel sottovaso; il liquido ec­cedente, che fuoriesce dopo ogni innaffia­tura, va levato subito servendosi di una spugnetta: oltre a far marcire le radici, creerebbe attorno alla pianta un'umidità che non le giova, perché la Billbergia pre­dilige l'aria asciutta.

Cure.
E' una pianta rusti­ca e di facile coltivazione che non richiede altre cure se non regolari innaffiature. 
Si raccomanda comunque di pulire spesso le belle foglie con una spugnetta bagnata. Inoltre non tollera correnti di aria fredda.
Le concimazioni si devono effet­tuare ogni 20 giorni, dall'inizio della pri­mavera a fine estate.
Si rinvasi la pianta ogni 1 o 2 an­ni, dopo la fioritura, per ottenere nuovi esemplari. Qualora non si ritenga neces­sario il rinvaso, si proceda a una buona rinterratura. Si dovrà usare un terriccio leggero, poroso e ricco di humus; se si usa terriccio universale, si consiglia di ag­giungere un poco di torba e sabbia.

Moltiplicazione. 
La Billbergia, come ogni altra Bromeliacea, si può riprodurre con facilità poiché, alla base della pianta, spe­cialmente quando questa appassisce con l'inflorescenza, compaiono dei germogli o polloni che si staccano e si interrano per avere nuove piante. Questi germogli do­vranno essere lasciati attaccati alla pianta il più a lungo possibile; solo quando sa­ranno alti 10-15 cm, si potranno staccare e quindi piantare; se si levano prima, im­piegheranno maggior tempo a svilupparsi. Si userà il terriccio consigliato per il rin­vaso e si raccomanda di non innaffiare ec­cessivamente finché non si saranno forma­te le radici.

venerdì 2 luglio 2010

FELCE AFRICANA ("Didymochlaena truncatula")






Caratteristiche:

- Crescita moderata
- Difficile da curare
- altezza massima 1,2 m
- portamento: eretto

Pianta proviene dalle regioni tropicali africane. Le fronde coriacee sono verde-marrone e irregolari. A differenza di altre felci è assai difficile da coltivare. Collocatela, per farla crescere al meglio, in una serra umida e ombrosa (solo inizialmente), oppure in un terrarium o in un giardino in bottiglia.  Alcuni esemplari raggiungono altezze di 1,2 m dando origine a un albero nano sempreverde con fronde lunghe 90 cm. Questa felce necessita per tutto l'anno di caldo. Un minimo di 18° C è essenziale, mentre non esiste una temperatura massima; comunque anche se i 30°C sono accettabili, i livelli di umidità devono essere proporzionati. Inoltre, evitate le correnti d'aria. L'ombra è fondamentale per il suo sviluppo ed è indispensabile evitare la luce diretta. Annaffiare abbondantemente durante la stagione della crescita, ma senza saturare troppo il terriccio. Irrorare meno da tardo autunno fino a inizio primavera, regolandosi sempre in base alla crescita e usando l'accortezza di lasciar asciugare bene tra una bagnatura e l'altra. Questa pianta necessita di umidità: quindi, vi consiglio di porre il vaso sopra un vassoio di cristalli a ritenzione idrica, mantenendolo sempre pieno di acqua. Piccoli esem­plari prosperano bene nell'am­biente ristretto di un terrarium o nei giardini in bottiglia.
Concimazione.
Ogni 6 mesi concimare gli esemplari assestati con un fertilizzante per piante d'ap­partamento, diluendolo con metà acqua. Rinvasare in primavera le piante troppo costrette, uti­lizzando terriccio a base di torba. Uno strato di 2 cm di carbo­ne di legna tritato, alla base del re­cipiente, impedirà al composto di diventare fangoso: un problema frequente per gli esemplari da va­so, che ne richiedono uno costan­temente umido. Nel rinvasare le piante con la corona, è necessario as­sicurarsi d'interrarle esat­tamente allo stesso livello, non più in profondità, o potrebbero soffo­care.
Problemi e rimedi.
Le felci non sopportano assolutamente gli insetticidi: pro­vare altri metodi tenendoli co­me ultima risorsa. 
Le cocciniglie sono un pro­blema che spesso viene con­fuso con le simmetriche spo­re marrone che si trovano lo­calizzate sotto le fronde. È ne­cessario rimuoverne i pallini con un batuffolo di cotone im­bevuto di alcool denaturato; occorre, invece, tagliare e bruciare le fronde più infe­state. Le fronde che ingialliscono dalla base sono sintomo di troppo calore; le estremità in­crespate sono invece causate dalla mancanza di umidità; è, inoltre, bene ricordare che la luce intensa del sole può pro­vocare delle bruciature sulla loro superficie.

ANANAS



Caratteristiche.
E' una pianta di grande effetto decorativo, con foglie lunghe 60 cm circa, strette, leggermente incurvate, con minuscole spine ai lati. L'Ananas Comosus variegatus,  la migliore della specie, ha stupende foglie verde chiaro con striature sfumate di rosa e giallo; le altre specie sono di un color grigioverde piuttosto scialbo. Come tutte le Bromeliaceae, hanno foglie raggruppate a formare una rosetta molto aperta, al centro della quale esce un'inflorescenza con il frutto.

Cure. 
L'Ananas, diversa­mente dalla maggior parte delle Bromeliacece, non è epifita ma terrestre, cioè si nu­tre sia attraverso le foglie sia assorbendo nutrimento dalle radici. È importante sa­pere che se, durante l'estate, la pianta vie­ne coltivata all'aperto è assai facile che al centro della rosetta si formi un'inflore­scenza seguita dal frutto. Va posta in po­sizione riparata e molto luminosa, il ter­riccio va tenuto costantemente fresco e umido e, se in autunno apparirà l'inflore­scenza, stupenda e particolarissima, non avrete soddisfazione più grande. Comun­que, anche priva di fiore, è pur sempre una bellissima pianta d'appartamento. L'Ananas si riproduce, come tutte le Bro­meliaceae, staccando i polloni che nasco­no alla base della pianta. Ma quando con­sumate il frutto approfittatene: scegliete un ananas sano e maturo che abbia un ciuffo di foglie perfetto, non ammaccato o rovinato, tagliate il frutto 1 o 2 cm sotto le foglie e appoggiatelo sopra un piatto in modo che la parte tagliata asciughi. Do­po qualche giorno prendete un piccolo vaso che abbia un diametro di 2 cm più grande dell'ananas, riempitelo per metà di ghiaia, quindi finite di riempire con terra da giardino mescolata a sabbia e appoggia­te su questo composto l'ananas affondan­dolo solo un poco. Ponete il vaso in un luogo luminoso e caldo e innaffiate rego­larmente così che il terriccio sia sempre fresco ma mai fradicio, perché l'ananas per svilupparsi non desidera umidità.

mercoledì 30 giugno 2010

CORDYLINE AUSTRALIS




Caratteristiche:
- resistente
- crescita lenta
- facile da curare
- altezza massima 2 m
- portamento: eretto, segmenti appuntiti

E' una pianta sempreverde che germoglia lentamente dalla cima di un singolo fusto assumendo le sembianze di una fontanella; si svi­luppa in altezza e, maturando, può produrre ulteriori fusti.
Se coltivata in un clima tempe­rato produrrà, all'inizio dell'estate, delle belle pannocchie piumose lunghe fino a 1m, con fiori bianchi delicatamente profumati, seguiti da bacche bianche tondeggianti.
Originaria della Nuova Zelanda, predilige un clima fresco-tempera­to: è perfetta collocata nei giardini in estate; grazie al suo aspetto raf­finato dona un tocco esotico a qual­siasi ambiente.
In inverno necessita di tempe­rature miti, non eccessivamente calde: predilige le serre ma si adat­ta perfettamente anche in casa. Se è ben radicata, o se sistemata in un vaso solido, sopporta venti violenti e aria salmastra.
La temperatura ideale si aggira intorno ai 5-6°C; se superiore, ventilare bene il locale evitando però le correnti d'aria.
Se la temperatura risulta essere­ quella ottimale per la crescita, la Cordiline tolle­ra bene la luce diretta del sole mentre, nel caso essa dovesse au­mentare, abbisogna di un po' di ombra. È necessario annaffiare in maniera abbondante durante tutto il periodo estivo: se la temperatura dovesse invece ri­sultare molto bassa, occorre ba­gnare solo se il terriccio è comple­tamente asciutto. Per questa specie è essenziale garantire una buona ventilazione mentre, se col­tivata alla temperatura indicata in precedenza, l'umidità può risulta­re seriamente dannosa.


Concimazione e Cure.
Occorre fertilizzare tre volte all'anno, fatta eccezione per le piante nuove o re­centemente rinvasate, per le qua­li è consigliabile aspettare circa 4 mesi. Data la sua crescita lenta la pianta non deve essere rinvasata per 3 anni. In caso contrario, se l'esemplare è troppo co­stretto, utilizzare un terriccio a ba­se di torba. Se collocata in giardino, è meglio non spostarla dal suo vaso originale, ma limitarsi a collocare quest'ultimo nella ter­ra assicurandosi d'interrare accu­ratamente la pianta allo stesso li­vello, Durante l'inverno, per portar­la in casa, rimuovere il contenitore interno. Tagliare ogni radice alla base del recipiente: se ne sono spuntate molte, la stagione succes­siva trasferire l'esemplare in un va­so più grande.

Problemi e rimedi.
Piccoli ragni rossi possono danneggiare questa pianta. La loro presenza è indicata da screziature gialle che si pre­sentano sulla superficie delle foglie e da una sottile ragnate­la che si forma gradatamente su quelle laterali. Pochi inset­ticidi disponibili sul mercato sono realmente efficaci contro questo parassita: le piante ma­lamente infestate dovrebbero purtroppo essere eliminate per impedire il diffondersi del problema sulle altre. Per alcu­ni esemplari si può tentare un rimedio basato sull'utilizzo di bastoncini imbevuti di insetti­cida che, in certi casi, si sono rivelati efficaci.