domenica 5 dicembre 2010

PRIMULA (Famiglia delle Primulezeeeze)



Caratteristiche generali.
Tutte le specie sono originarie della Cina.
ll nome di questa piantina sta a indicare che essa è la prima a fiorire appena finito l’inverno.
La Primula che possiamo vedere sui prati in tale periodo (Primula vulgaris), a fiorellini gialli e a foglie carnose, di color verde chiaro, non può essere coltivata in casa, perché ha bisogno, in inverno di temperature non superiori ai 10°C. Di tutte le altre specie, solo tre si possono considerare adatte alla coltura in appartamento: la Primula obconica, la Primula sinensis e la Primula malacoides.
La fioritura avviene in inverno e in primavera. La Primula malacoides va considerata come pianta annuale perché dopo la fioritura muore. Si può comunque cercare di prolungarne la vita recidendo i rami che hanno ormai finito di fiorire per favorire lo sviluppo di nuovi scapi fiorali.

Esposizione.
La Primula preferisce posizioni in ombra e a luce diffusa;  tuttavia, quando presentano fiori con colori molto sbiaditi, rivelano la necessità di esposizioni più illuminate. ln ogni caso le primule non vanno mai poste ai raggi diretti del sole. Ama  un ambiente fresco e, soprattutto d’inverno, una temperatura che non superi i 15°C.

Innaffiature.
Le Primule devono essere bagnate con frequenza ma con moderazione, in modo da mantenere il terriccio umido ma non inzuppato d’acqua. Soprattutto attorno alle radici il terreno deve essere leggero e ben drenato, tale da non trattenere una quantità d’acqua eccessiva che le farebbe marcire. Naturalmente si deve bagnare meno in inverno e più abbondantemente in estate.
Umidità Non necessitano di molta umidità, ma l’atmosfera dell’appartamento è comunque per loro troppo secca; si può ovviare all’inconveniente ponendo sotto il vaso un vassoio riempito di ghiaia bagnata.

Cure.
Durante le innaffiature bisogna fare molta attenzione a non bagnare le foglie e i fiori, che sono molto delicati.
Una nota importante: la Primula obconica presenta sulle foglie e sui fiori delle piccole sacche che secernono una sostanza irritante; maneggiandola si dovrà dunque avere l’accortezza di infilare dei guanti per non incorrere nel pericolo di contrarre dermatiti, soprattutto nel caso di persone allergiche.
Si deve concimare soltanto nel periodo vegetativo, a intervalli di un mese.
La Primula malaccides muore dopo la fine della fioritura e non necessita quindi di rinvaso.
Le altre due specie invece si dovranno rinvasare;  caduti tutti i fiori, si porranno in luogo ombroso e fresco, somministrando scarse e poco frequenti innaffiature.

Moltiplicazione.
Si effettua per seme, tra la primavera e l’estate, su terriccio bagnato, in cassette.

Inoltre, vorrei parlarvi brevemente della Primula sikkimensis (o “Primula d’acqua”), la quale appartiene al gruppo delle primule candelabro.  
Questa primula può essere associata alla Primula japonica, altrettanto amante dell’acqua ma con fiori di colore bianco-rosa-rossi. La Primula d’acqua è anch’essa perenne, rustica, adatta per le zone molto fredde e i terreni molto bagnati o addirittura paludosi. I fiori, di colore giallo canarino, sono leggermente profumati e si aprono a inizio estate, tra Giugno e Luglio. Per la coltivazione consiglio un terreno arricchito con letame o terriccio fine miscelato a sangue secco o di bue. Come concime consiglio di somministrare un fertilizzante organico ogni primavera.


1 commento:

  1. Trovo questo blog di grande utilità per chi, come me, ama i fiori e le piante, complimenti :-)

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