venerdì 26 novembre 2010

GLOSSINIA (Famiglia delle Gesneriaceae)


Caratteristiche generali.

La Glossinia è una piccola pianta tuberosa originaria del Brasile assai apprezzata sia per le foglie sia per i suoi fiori. Le foglie sono grandi, a forma di cuore, con margini irregolari, vellutate, pelose, di consistenza carnosa. l fiori, a forma di campana, hanno anch’essi consistenza carnosa e possono essere rossi, bianchi, rossi a bordi bianchi a seconda della specie. La fioritura avviene generalmente da Maggio fino ai primi di Novembre, ma è possibile vedere queste piante fiorite in altre stagioni grazie alla forzatura in serra.

Esposizione.
Prima della fioritura si deve tenere la pianta in un luogo semiombroso; durante la fioritura invece bisogna porla in buona luce, ma non ai raggi diretti del sole. 
Le foglie della Glossinia infatti, se non hanno luce a sufficienza, tendono a curvarsi verso il basso. Finito il ciclo vegetativo, dopo che la pianta è sfiorita e le foglie sono avvizzite, bisogna tenere il tubero in un luogo ombroso. Durante tutto il periodo vegetativo va tenuta in un locale a temperatura alta, sui 22°- 23°C. ll tubero, nel periodo di riposo, può stare a temperatura più bassa, con un minimo però di 15°C.

Innaffiature.
A febbraio, con l’inizio del periodo vegetativo, e soprattutto durante la fioritura, il terriccio va tenuto costantemente umido, ma non saturo d'acqua per non far marcire il tubero. ln autunno, man mano che le foglie perderanno consistenza, si diminuiranno le innaffiature fino a lasciare il terreno completamente asciutto per tutto il periodo in cui il tubero sarà a riposo.

Umidità.
Quando la pianta è in piena vegetazione, richiede un grado di umidità piuttosto alto che si può ottenere con nebulizzazioni e utilizzando un vassoio contenente ghiaia bagnata da porre sotto il vaso. Nel periodo di riposo, il tubero deve stare in terra asciutta e anche l’atmosfera che lo circonda deve essere secca.

Cure.
Si raccomanda di assicurare un buon drenaggio al vaso e di tenere il terriccio sempre smosso e soffice. Si deve fare attenzione, durante le innaffiature, a non bagnare le foglie, molto sensibili perché pelose. Si ricordi che in ottobre, quando la pianta è sfiorita e ha perso le foglie, il tubero va tenuto in un luogo asciutto e buio. l tuberi possono anche essere tolti dal terreno e conservati in un sacchetto di tela o in torba asciutta. Andranno quindi interrati a febbraio quando si riprenderà il normale trattamento.

Concime.
Durante il periodo vegetativo si deve concimare ogni 15-20 giorni. Nel periodo di riposo le concimazioni vanno sospese del tutto. Il rinvaso o l’invasatura dei tuberi si effettua poco prima che la pianta riprenda il ciclo vegetativo, cioè a febbraio. Si devono mettere i tuberi in piccoli vasi, a 2 cm di profondità, in terriccio universale. Si inizieranno subito regolari innaffiature e, dopo una ventina di giorni, le concimazioni.

Moltiplicazione.
La Glossinia si può riprodurre per semina o per talea di foglie, ma non è possibile effettuare questa operazione in casa. E' possibile invece, anche in casa, ottenere altre piantine dividendo i tuberi.

venerdì 12 novembre 2010

BELOPERONE (Famiglia delle Acanthaceae)


Caratteristiche generali.
Il Beloperone è originario del Messico e prospera in tutte le zone tropicali dell'America.
Fu scoperto all’inizio del ventesimo secolo. Sul fogliame, di un bel colore verde vivo, spicca l'inflorescenza, di un colore che può variare dal rosa-brunastro al rosso vivo al viola.
È da notare che il fiore vero e proprio è bianco e piuttosto insignificante; sono le brattee che lo racchiudono che fanno del Beloperone una pianta bella ed elegante.
La fioritura del Beloperone è molto prolungata: la specie guttata fiorisce in ogni stagione dell’anno; per altre specie, la fioritura avviene dall’inizio della primavera alla fine dell’autunno. Le pianticelle di talea fioriscono subito al primo anno.

Esposizione.
La posizione ideale per questa pianta è il davanzale della finestra. Vegeta bene in buona luce ma le nuocciono i raggi solari diretti. Comunque è una pianta che sopporta bene anche la penombra.
Non a caso si è indicato che la posizione ideale per il Beloperone è il davanzale della finestra: questa pianta infatti predilige una temperatura piuttosto alta di giorno e notevolmente più fresca durante la notte.

Innaffiature.
Si devono effettuare le innaffiature 2-3 volte la settimana, in modo da mantenere il terriccio sempre fresco e umido. Non richiede altra umidità che quella offerta da regolari innaffiature.

Cure.
Le particolari condizioni di luce dell’appartamento, anche molto ben esposto, provocano una crescita abnorme del Beloperone. Bisogna quindi potarlo alla fine della fioritura, lasciando almeno 2 nodi a ogni ramo, per avere, all’inizio della nuova vegetazione, una pianta ben ramificata.
Si raccomanda di tenere la pianta al riparo da correnti di aria e da fonti eccessive di calore.
Si deve concimare la pianta durante tutto il periodo vegetativo, ogni 15-20 giorni circa. Sospendere quindi le concimazioni durante il periodo di riposo.
ll rinvaso si effettua quando la pianta è in riposo: alla fine dell’autunno o in inverno. Il rinvaso coincide in genere con la potatura.

Moltiplicazione.
ll Beloperone si riproduce per talea. L’operazione deve avvenire in un ambiente a temperatura molto elevata, va quindi eseguita in serra da vivaisti specializzati, poiché è molto improbabile che si possa effettuare con successo in appartamento.

giovedì 11 novembre 2010

CICLAMINO (Cyclamen Persicum)


Caratteristiche generali.
Pianta di grande valore ornamentale, è originaria del Medio Oriente.
Una delle caratteristiche peculiari di questa pianta è la non molta longevità, a poche settimane dall'acquisto infatti appassirà, a meno che non si possano soddisfare le sue particolarissime esigenze.
Solitamente il Cyclamen persicum subisce in serra la forzatura in modo da fiorire in inverno, mentre la pianta fiorisce normalmente a marzo. Trasportata dall’ambiente della serra a quello totalmente diverso dei nostri appartamenti, questa pianta subisce un duro choc e, non essendo molto resistente, nella maggior parte dei casi in poche settimane appassisce e muore.

Esposizione.
ll Cyclamen persicum necessita di una posizione in ottima luce, ma non ai raggi diretti del sole. Se, dopo la fine
della fioritura, si è riusciti a mantenere in vita il tubero, questo va posto in luogo ombroso o semiombroso.
La pianta in fiore deve stare a una temperatura sui 20°. ll tubero (sempre naturalmente se si è riusciti a mantenerlo in vita), finita la fioritura, va posto in luogo più fresco, a una temperatura sui 10°- l5°C.

Innaffiature. 
Le innaffiature vanno effettuate molto abbondantemente in estate e con più moderazione in inverno, senza comunque lasciar mai asciugare il terreno. È preferibile evitare le innaffiature dall’alto che potrebbero danneggiare i fiori e le foglie delicatissime; immergete invece la pianta in un contenitore pieno d’acqua e lasciatevela per non più di mezz’ora. Bisogna assolutamente evitare in entrambi i casi il ristagno dell’acqua,
che farebbe subito marcire il tubero. L’umidità, o meglio la mancanza di umidità, è una delle cause principali della breve durata del Cyclamen; questo infatti, vegetando in serra a un grado d’umidità elevatissimo, risente moltissimo dell’atmosfera secca e asciutta della casa. Si dovrà quindi scegliere con cura dove sistemare la pianta, cioè il più lontano possibile da fonti di calore, e porre subito il vaso che contiene il ciclamino in un altro di dimensioni più grandi, in modo da poter mettere, nello spazio fra i due vasi, dello sfagno da tenere sempre umido. Se non si avrà sfagno a disposizione si potrà sostituirlo con ghiaia.

Cure. 
Terminata la fioritura, si consiglia di lasciar asciugare il terreno; quindi, con molta delicatezza, levare i bulbi e porli in un sacchetto di carta o di tela da riporre in un luogo fresco e asciutto. Verranno rinvasati nella tarda primavera (o, meglio, in estate).

Concime. 
Dopo aver rinvasato il bulbo, una volta al mese, dall’inizio del ciclo vegetativo, si deve concimare fino alla
fine della fioritura. ll tubero, tenuto in riposo dopo la fine della fioritura, va rinvasato in agosto; le innaffiature e il normale trattamento vanno gradatamente ripresi, e poi del tutto normalizzati al momento in cui, con molta fortuna, la pianta riprenderà a fiorire.

Moltiplicazione. 
Si effettua per seme, ma è possibile soltanto in serra.

CATTLEYA (Famiglia delle Orchidaceae)


Oggi vorrei parlarvi della Cattleya, altra splendida orchidea originaria dell'America centrale e meridionale, i cui ibridi possono essere coltivati in casa con buoni risultati.

Caratteristiche generali.
Ha foglie coriacee e sempre verdi.  Dall’ultimo peduncolo che si è sviluppato, spunta un’inflorescenza con uno o due fiori dai colori variatissimi, dal viola al rosso, dal malva al rosa, dal bianco al giallo. La fioritura avviene nei mesi invernali.

Esposizione.
ln inverno va posta in una posizione dove possa ricevere più luce possibile, specialmente quando i fiori si stanno schiudendo.  In estate desidera luce diffusa e più attenuata. Si adatta benissimo alla temperatura normale della casa. In estate predilige infatti temperature piuttosto elevate durante il giorno, con un minimo di 26°-28°C, e lievi abbassamenti durante la notte, come normalmente avviene negli appartamenti. Quando inizierà l’autunno la temperatura potrà anche essere elevata di giorno ma di notte dovrà  essere più bassa, comunque non sotto i 16°- l7°C.

Innaffiature.
Necessita di innaffiature frequenti e regolari per tutto l’anno, più abbondanti comunque durante l’estate e meno frequenti in inverno. La Cattleya Iabiata ha bisogno, per una buona fioritura, di una temperatura ideale caldo-umida. Si consiglia quindi, oltre alle innaffiature, di creare attorno a essa un ambiente molto umido.

Cure.
Oltre alle cure sopra indicate, si ricordi di dare alle piante una buona aerazione per evitare, fra l’altro, la condensazione del vapore sui vetri.  Si raccomanda comunque di evitare alle orchidee le correnti d’aria o sbalzi di temperatura eccessivi.
Durante il periodo della crescita, cioè in estate, ogni 15 giorni, sciogliere un grammo di fertilizzante in un litro d’acqua perché venga somministrato con le innaffiature.
Il rinvaso andrà fatto quando sul rizoma compaiono molti getti nuovi e i vecchi sono ormai pronti per essere eliminati.