martedì 8 febbraio 2011

CALATHEA (Famiglia delle Marantaceae)




Provenienza. 
È originaria del Brasile.


Caratteristiche generali.
Questa bella pianta ha foglie a picciolo molto lungo, di forma ovale, di consistenza serica, a fondo grigio-argenteo o verde a seconda della specie, con macchie rosse, rosa, verdi, di diverse sfumature.
Il fiore non ha valore ornamentale e se dovesse comparire va reciso per evitare alla pianta un dispendio di energie.

Esposizione.
Vegeta bene in luoghi semiombreggiati. Teme molto i raggi diretti del sole che provocano l’accartocciamento delle foglie.

Temperatura.
Necessita di temperatura piuttosto alta (sui 22°-25°) e costante; va assolutamente tenuta lontana da correnti d’aria.

Innaffiature.
Necessita di frequenti e abbondanti innaffiature. Nello stesso tempo però non tollera il ristagno d’acqua, soprattutto attorno alle radici. Bisogna quindi assicurare un ottimo drenaggio al vaso (ponendo un buono strato di cocci sminuzzati sul fondo) e prestarle un’assidua attenzione in modo che l’acqua uscita dal vaso non ristagni mai nel sottovaso. Le innaffiature vanno diradate nel periodo invernale. Richiede molta umidità. A questo scopo si può utilizzare un vassoio con ghiaia tenuta costantemente bagnata da porre sotto il vaso.

Cure.
È bene pulire le foglie una o due volte la settimana con un batuffolo di cotone imbevuto d’acqua. Si raccomanda di preservarla dalle correnti d’aria.
Va concimata ogni 15-20 giorni nel periodo vegetativo, ogni mese invece in inverno, quando la pianta è in riposo. 
Generalmente non si procede al rinvaso di queste piante perché in casa, prive delle condizioni ideali di cui godevano nella serra, dopo qualche mese muoiono. Comunque l’eventuale rinvaso va effettuato in primavera, usando terriccio universale alleggerito con torba e vermiculite in modo da essere permeabile all’aria e all’acqua.

Moltiplicazione.
Si effettua in primavera per divisione dei cespi o per talea.

domenica 5 dicembre 2010

PRIMULA (Famiglia delle Primulezeeeze)



Caratteristiche generali.
Tutte le specie sono originarie della Cina.
ll nome di questa piantina sta a indicare che essa è la prima a fiorire appena finito l’inverno.
La Primula che possiamo vedere sui prati in tale periodo (Primula vulgaris), a fiorellini gialli e a foglie carnose, di color verde chiaro, non può essere coltivata in casa, perché ha bisogno, in inverno di temperature non superiori ai 10°C. Di tutte le altre specie, solo tre si possono considerare adatte alla coltura in appartamento: la Primula obconica, la Primula sinensis e la Primula malacoides.
La fioritura avviene in inverno e in primavera. La Primula malacoides va considerata come pianta annuale perché dopo la fioritura muore. Si può comunque cercare di prolungarne la vita recidendo i rami che hanno ormai finito di fiorire per favorire lo sviluppo di nuovi scapi fiorali.

Esposizione.
La Primula preferisce posizioni in ombra e a luce diffusa;  tuttavia, quando presentano fiori con colori molto sbiaditi, rivelano la necessità di esposizioni più illuminate. ln ogni caso le primule non vanno mai poste ai raggi diretti del sole. Ama  un ambiente fresco e, soprattutto d’inverno, una temperatura che non superi i 15°C.

Innaffiature.
Le Primule devono essere bagnate con frequenza ma con moderazione, in modo da mantenere il terriccio umido ma non inzuppato d’acqua. Soprattutto attorno alle radici il terreno deve essere leggero e ben drenato, tale da non trattenere una quantità d’acqua eccessiva che le farebbe marcire. Naturalmente si deve bagnare meno in inverno e più abbondantemente in estate.
Umidità Non necessitano di molta umidità, ma l’atmosfera dell’appartamento è comunque per loro troppo secca; si può ovviare all’inconveniente ponendo sotto il vaso un vassoio riempito di ghiaia bagnata.

Cure.
Durante le innaffiature bisogna fare molta attenzione a non bagnare le foglie e i fiori, che sono molto delicati.
Una nota importante: la Primula obconica presenta sulle foglie e sui fiori delle piccole sacche che secernono una sostanza irritante; maneggiandola si dovrà dunque avere l’accortezza di infilare dei guanti per non incorrere nel pericolo di contrarre dermatiti, soprattutto nel caso di persone allergiche.
Si deve concimare soltanto nel periodo vegetativo, a intervalli di un mese.
La Primula malaccides muore dopo la fine della fioritura e non necessita quindi di rinvaso.
Le altre due specie invece si dovranno rinvasare;  caduti tutti i fiori, si porranno in luogo ombroso e fresco, somministrando scarse e poco frequenti innaffiature.

Moltiplicazione.
Si effettua per seme, tra la primavera e l’estate, su terriccio bagnato, in cassette.

Inoltre, vorrei parlarvi brevemente della Primula sikkimensis (o “Primula d’acqua”), la quale appartiene al gruppo delle primule candelabro.  
Questa primula può essere associata alla Primula japonica, altrettanto amante dell’acqua ma con fiori di colore bianco-rosa-rossi. La Primula d’acqua è anch’essa perenne, rustica, adatta per le zone molto fredde e i terreni molto bagnati o addirittura paludosi. I fiori, di colore giallo canarino, sono leggermente profumati e si aprono a inizio estate, tra Giugno e Luglio. Per la coltivazione consiglio un terreno arricchito con letame o terriccio fine miscelato a sangue secco o di bue. Come concime consiglio di somministrare un fertilizzante organico ogni primavera.


venerdì 26 novembre 2010

GLOSSINIA (Famiglia delle Gesneriaceae)


Caratteristiche generali.

La Glossinia è una piccola pianta tuberosa originaria del Brasile assai apprezzata sia per le foglie sia per i suoi fiori. Le foglie sono grandi, a forma di cuore, con margini irregolari, vellutate, pelose, di consistenza carnosa. l fiori, a forma di campana, hanno anch’essi consistenza carnosa e possono essere rossi, bianchi, rossi a bordi bianchi a seconda della specie. La fioritura avviene generalmente da Maggio fino ai primi di Novembre, ma è possibile vedere queste piante fiorite in altre stagioni grazie alla forzatura in serra.

Esposizione.
Prima della fioritura si deve tenere la pianta in un luogo semiombroso; durante la fioritura invece bisogna porla in buona luce, ma non ai raggi diretti del sole. 
Le foglie della Glossinia infatti, se non hanno luce a sufficienza, tendono a curvarsi verso il basso. Finito il ciclo vegetativo, dopo che la pianta è sfiorita e le foglie sono avvizzite, bisogna tenere il tubero in un luogo ombroso. Durante tutto il periodo vegetativo va tenuta in un locale a temperatura alta, sui 22°- 23°C. ll tubero, nel periodo di riposo, può stare a temperatura più bassa, con un minimo però di 15°C.

Innaffiature.
A febbraio, con l’inizio del periodo vegetativo, e soprattutto durante la fioritura, il terriccio va tenuto costantemente umido, ma non saturo d'acqua per non far marcire il tubero. ln autunno, man mano che le foglie perderanno consistenza, si diminuiranno le innaffiature fino a lasciare il terreno completamente asciutto per tutto il periodo in cui il tubero sarà a riposo.

Umidità.
Quando la pianta è in piena vegetazione, richiede un grado di umidità piuttosto alto che si può ottenere con nebulizzazioni e utilizzando un vassoio contenente ghiaia bagnata da porre sotto il vaso. Nel periodo di riposo, il tubero deve stare in terra asciutta e anche l’atmosfera che lo circonda deve essere secca.

Cure.
Si raccomanda di assicurare un buon drenaggio al vaso e di tenere il terriccio sempre smosso e soffice. Si deve fare attenzione, durante le innaffiature, a non bagnare le foglie, molto sensibili perché pelose. Si ricordi che in ottobre, quando la pianta è sfiorita e ha perso le foglie, il tubero va tenuto in un luogo asciutto e buio. l tuberi possono anche essere tolti dal terreno e conservati in un sacchetto di tela o in torba asciutta. Andranno quindi interrati a febbraio quando si riprenderà il normale trattamento.

Concime.
Durante il periodo vegetativo si deve concimare ogni 15-20 giorni. Nel periodo di riposo le concimazioni vanno sospese del tutto. Il rinvaso o l’invasatura dei tuberi si effettua poco prima che la pianta riprenda il ciclo vegetativo, cioè a febbraio. Si devono mettere i tuberi in piccoli vasi, a 2 cm di profondità, in terriccio universale. Si inizieranno subito regolari innaffiature e, dopo una ventina di giorni, le concimazioni.

Moltiplicazione.
La Glossinia si può riprodurre per semina o per talea di foglie, ma non è possibile effettuare questa operazione in casa. E' possibile invece, anche in casa, ottenere altre piantine dividendo i tuberi.

venerdì 12 novembre 2010

BELOPERONE (Famiglia delle Acanthaceae)


Caratteristiche generali.
Il Beloperone è originario del Messico e prospera in tutte le zone tropicali dell'America.
Fu scoperto all’inizio del ventesimo secolo. Sul fogliame, di un bel colore verde vivo, spicca l'inflorescenza, di un colore che può variare dal rosa-brunastro al rosso vivo al viola.
È da notare che il fiore vero e proprio è bianco e piuttosto insignificante; sono le brattee che lo racchiudono che fanno del Beloperone una pianta bella ed elegante.
La fioritura del Beloperone è molto prolungata: la specie guttata fiorisce in ogni stagione dell’anno; per altre specie, la fioritura avviene dall’inizio della primavera alla fine dell’autunno. Le pianticelle di talea fioriscono subito al primo anno.

Esposizione.
La posizione ideale per questa pianta è il davanzale della finestra. Vegeta bene in buona luce ma le nuocciono i raggi solari diretti. Comunque è una pianta che sopporta bene anche la penombra.
Non a caso si è indicato che la posizione ideale per il Beloperone è il davanzale della finestra: questa pianta infatti predilige una temperatura piuttosto alta di giorno e notevolmente più fresca durante la notte.

Innaffiature.
Si devono effettuare le innaffiature 2-3 volte la settimana, in modo da mantenere il terriccio sempre fresco e umido. Non richiede altra umidità che quella offerta da regolari innaffiature.

Cure.
Le particolari condizioni di luce dell’appartamento, anche molto ben esposto, provocano una crescita abnorme del Beloperone. Bisogna quindi potarlo alla fine della fioritura, lasciando almeno 2 nodi a ogni ramo, per avere, all’inizio della nuova vegetazione, una pianta ben ramificata.
Si raccomanda di tenere la pianta al riparo da correnti di aria e da fonti eccessive di calore.
Si deve concimare la pianta durante tutto il periodo vegetativo, ogni 15-20 giorni circa. Sospendere quindi le concimazioni durante il periodo di riposo.
ll rinvaso si effettua quando la pianta è in riposo: alla fine dell’autunno o in inverno. Il rinvaso coincide in genere con la potatura.

Moltiplicazione.
ll Beloperone si riproduce per talea. L’operazione deve avvenire in un ambiente a temperatura molto elevata, va quindi eseguita in serra da vivaisti specializzati, poiché è molto improbabile che si possa effettuare con successo in appartamento.

giovedì 11 novembre 2010

CICLAMINO (Cyclamen Persicum)


Caratteristiche generali.
Pianta di grande valore ornamentale, è originaria del Medio Oriente.
Una delle caratteristiche peculiari di questa pianta è la non molta longevità, a poche settimane dall'acquisto infatti appassirà, a meno che non si possano soddisfare le sue particolarissime esigenze.
Solitamente il Cyclamen persicum subisce in serra la forzatura in modo da fiorire in inverno, mentre la pianta fiorisce normalmente a marzo. Trasportata dall’ambiente della serra a quello totalmente diverso dei nostri appartamenti, questa pianta subisce un duro choc e, non essendo molto resistente, nella maggior parte dei casi in poche settimane appassisce e muore.

Esposizione.
ll Cyclamen persicum necessita di una posizione in ottima luce, ma non ai raggi diretti del sole. Se, dopo la fine
della fioritura, si è riusciti a mantenere in vita il tubero, questo va posto in luogo ombroso o semiombroso.
La pianta in fiore deve stare a una temperatura sui 20°. ll tubero (sempre naturalmente se si è riusciti a mantenerlo in vita), finita la fioritura, va posto in luogo più fresco, a una temperatura sui 10°- l5°C.

Innaffiature. 
Le innaffiature vanno effettuate molto abbondantemente in estate e con più moderazione in inverno, senza comunque lasciar mai asciugare il terreno. È preferibile evitare le innaffiature dall’alto che potrebbero danneggiare i fiori e le foglie delicatissime; immergete invece la pianta in un contenitore pieno d’acqua e lasciatevela per non più di mezz’ora. Bisogna assolutamente evitare in entrambi i casi il ristagno dell’acqua,
che farebbe subito marcire il tubero. L’umidità, o meglio la mancanza di umidità, è una delle cause principali della breve durata del Cyclamen; questo infatti, vegetando in serra a un grado d’umidità elevatissimo, risente moltissimo dell’atmosfera secca e asciutta della casa. Si dovrà quindi scegliere con cura dove sistemare la pianta, cioè il più lontano possibile da fonti di calore, e porre subito il vaso che contiene il ciclamino in un altro di dimensioni più grandi, in modo da poter mettere, nello spazio fra i due vasi, dello sfagno da tenere sempre umido. Se non si avrà sfagno a disposizione si potrà sostituirlo con ghiaia.

Cure. 
Terminata la fioritura, si consiglia di lasciar asciugare il terreno; quindi, con molta delicatezza, levare i bulbi e porli in un sacchetto di carta o di tela da riporre in un luogo fresco e asciutto. Verranno rinvasati nella tarda primavera (o, meglio, in estate).

Concime. 
Dopo aver rinvasato il bulbo, una volta al mese, dall’inizio del ciclo vegetativo, si deve concimare fino alla
fine della fioritura. ll tubero, tenuto in riposo dopo la fine della fioritura, va rinvasato in agosto; le innaffiature e il normale trattamento vanno gradatamente ripresi, e poi del tutto normalizzati al momento in cui, con molta fortuna, la pianta riprenderà a fiorire.

Moltiplicazione. 
Si effettua per seme, ma è possibile soltanto in serra.

CATTLEYA (Famiglia delle Orchidaceae)


Oggi vorrei parlarvi della Cattleya, altra splendida orchidea originaria dell'America centrale e meridionale, i cui ibridi possono essere coltivati in casa con buoni risultati.

Caratteristiche generali.
Ha foglie coriacee e sempre verdi.  Dall’ultimo peduncolo che si è sviluppato, spunta un’inflorescenza con uno o due fiori dai colori variatissimi, dal viola al rosso, dal malva al rosa, dal bianco al giallo. La fioritura avviene nei mesi invernali.

Esposizione.
ln inverno va posta in una posizione dove possa ricevere più luce possibile, specialmente quando i fiori si stanno schiudendo.  In estate desidera luce diffusa e più attenuata. Si adatta benissimo alla temperatura normale della casa. In estate predilige infatti temperature piuttosto elevate durante il giorno, con un minimo di 26°-28°C, e lievi abbassamenti durante la notte, come normalmente avviene negli appartamenti. Quando inizierà l’autunno la temperatura potrà anche essere elevata di giorno ma di notte dovrà  essere più bassa, comunque non sotto i 16°- l7°C.

Innaffiature.
Necessita di innaffiature frequenti e regolari per tutto l’anno, più abbondanti comunque durante l’estate e meno frequenti in inverno. La Cattleya Iabiata ha bisogno, per una buona fioritura, di una temperatura ideale caldo-umida. Si consiglia quindi, oltre alle innaffiature, di creare attorno a essa un ambiente molto umido.

Cure.
Oltre alle cure sopra indicate, si ricordi di dare alle piante una buona aerazione per evitare, fra l’altro, la condensazione del vapore sui vetri.  Si raccomanda comunque di evitare alle orchidee le correnti d’aria o sbalzi di temperatura eccessivi.
Durante il periodo della crescita, cioè in estate, ogni 15 giorni, sciogliere un grammo di fertilizzante in un litro d’acqua perché venga somministrato con le innaffiature.
Il rinvaso andrà fatto quando sul rizoma compaiono molti getti nuovi e i vecchi sono ormai pronti per essere eliminati.

martedì 12 ottobre 2010

CYMBIDIUM (Famiglia delle Orchidaceae)


Caratteristiche.
Le orchidee appartenenti a questa famiglia sono particolarmente apprezzate per l’abbondanza e la bellezza dei fiori. Lo scapo fiorale, che puo essere, a seconda della specie e dell’ibrido ottenuto, pendulo, ricurvo o eretto, produce un’inflorescenza a grappolo o a spiga, con fiori più o meno numerosi, tutti di colori variati e di bellissima forma. Per la maggior parte delle specie, la fioritura avviene in inverno.

Esposizione.
Durante tutto l’anno va sistemata dove possa ricevere più luce possibile.
Durante l’estate desidera una temperatura sui 26° - 28°C. Con l’inizio dell’autunno e durante l’inverno, la temperatura può essere elevata di giorno, ma deve scendere a un minimo di 12°C la notte.

Innaffiature.
Durante la crescita che avviene in estate, vuole regolari e copiose innaffiature. ln autunno si deve, come sempre, diminuirle un poco.
Si consiglia di mantenere, attorno al vaso, una costante ed elevata umidità.
ll Cymbidium, durante l’estate, dovrebbe essere portato all’aperto, posto in posizione arieggiata dove si adatterà benissimo alla temperatura estiva delle nostre regioni. 
Deve godere di un’ottima luminosità senza comunque essere posto ai raggi diretti del sole, a improvvise correnti d’aria o a intemperie. La temperatura, che di notte diminuirà, gli gioverà molto. Questa orchidea andrà tenuta all’aperto fino ai primi freddi, cioè fino a quando, in autunno, la temperatura sarà sensibilmente diminuita. Per tutta l’estate va bagnata copiosamente e, poiché ha bisogno di aria ventilata ma molto umida, si procuri attorno a essa un buon grado di umidità, somministrandole frequenti spruzzature. 
Con l’inizio dell’inverno la pianta deve essere ritirata in casa e andrà posta dove possa ricevere più luce possibile; si dovranno diminuire sensibilmente le innaffiature, senza peraltro lasciare che il terreno asciughi completamente, e non sarà più necessaria un’eccessiva umidità. lnizierà, in questo periodo, la formazione della gemma del fiore cui seguirà la fioritura; perciò la temperatura, che di giorno potrà essere anche elevata (sui 25°C circa), dovrà scendere fino a 12°C durante la notte.

Concime.
ln estate, durante il periodo della crescita, si deve sciogliere un grammo di concime in un litro d`acqua, somministrandolo alla pianta ogni 15 giorni.